Creare Mappe Mentali

Creare mappe mentali può essere particolarmente utile per studiare, ma anche per prendere appunti. Nonostante molte persone possano credere che tali mappe siano come quelle concettuali, in realtà tra le prime e queste ultime vi sono molte differenze. Di seguito una guida completa per capire cosa sono le “Mind maps”, ma anche come si usano, chi le ha create, come realizzarle. 

Indice:

Che cosa si intende per Mappe mentali

Fare mappe mentali vuol dire realizzare delle rappresentazioni grafiche, realizzate su un foglio di carta usando penne, pennarelli, matite o eventualmente composte tramiti appositi software. Queste realizzazioni grafiche riguardano i propri pensieri e consentono di spingere a memorizzare in modo più rapido e ad apprendere meglio.

Mappe Mentali, Esempio
Mappe Mentali, Esempio

Quando si parla di “pensieri” in questo caso si intende indicare il fatto di scrivere con parole chiave degli elementi utili per tenere a mente concetti anche molto complessi. Mappe di questo tipo possono essere indicate anche con l’espressione “mind maps” e sono differenti dalle mappe concettuali. Prima di elencare le loro differenze, è bene indicare le caratteristiche di quelle mentali.

Prima di tutto queste ultime servono per rappresentare pensieri ma in modo molto creativo e realizzarle può essere anche molto divertente. In più possiedono parole chiave, molte curve e in genere i vari rami che le compongono sembrano proprio le parti finali dei neuroni. In più sono presenti molti colori e anche immagini. Tra l’altro presentano come obiettivo principale quello di migliorare l’apprendimento e velocizzarlo e possono essere molto utili anche a stimolare un maggior livello di creatività nel cervello.

Per questo secondo gli studiosi, crearne una vuol dire riuscire a far lavorare bene sia l’emisfero cerebrale sinistro, sia quello destro, in perfetto equilibrio tra di loro.

Per comprendere bene le differenze delle Mind maps è bene anche indicare le principali differenze con le mappe concettuali

Mappe concettuali e mentali: ecco le principali differenze

Entrambi i tipi di mappe sono uno strumento molto utile e possono anche apparire come ricche di elementi simili, ma in realtà hanno anche dei fattori di diversità. Tra questi, il fatto che quelle concettuali servono per un approccio cognitivo, ma soprattutto per svolgere riassunti circa argomenti che poi si dovranno ricordare o su cui si dovranno elaborare argomentazioni, magari per un’interrogazione o esame orale.

Le mind maps invece sono proprio delle rappresentazioni dei pensieri e il loro compito principale è quello di sviluppare un certo collegamento con la memoria. Oltre a questo, quelle mentali sono mappe che puntano in misura maggiore sulla componente creativa, tanto che infatti possiedono anche illustrazioni e immagini o disegni che raffigurano simboli e/o volti, mentre tutto ciò in genere è assente sulle mappe concettuali.

Anche la forma cambia, perché queste ultime presentano rami dalle linee spezzate e in genere hanno rombi o quadrilateri, ma anche ovali. Nel caso delle mappe mentali invece ci sono direttamente rami e il modo in cui sono disposti, come accennato, ricorda il disegno di un neurone.

Non è un caso che vi sia questa caratteristica, in quanto il fatto che la mappa sia ramificata aiuta proprio nella memoria.

Oltre a questo, quelle mentali hanno anche un altro importante elemento: quello emozionale, che consentirà proprio di aiutare nella memorizzazione dei vari concetti. Si aggiunge a tutto ciò anche il fatto che le stesse sono di tipo gerarchico e in genere la loro struttura si basa su elementi che vengono collegati tra loro per associazione. Oltre a questo è bene dedicare un paragrafo sulle motivazioni per cui le mind maps sono considerate utili. 

A che cosa servono precisamente le Mind maps

Le mappe mentali possono servire, come accennato, a memorizzare concetti grazie ad associazioni e quindi a stimolare l’apprendimento, rendendolo più veloce e abituando il cervello a studiare bene e in fretta. 

In più possono servire per qualsiasi tipo di argomento, indipendentemente dal livello di studio che si sta seguendo, sia liceale, sia accademico, sia di altro tipo. Da sottolineare poi anche il fatto di poter essere d’aiuto non solo agli studenti, ma anche agli insegnanti.

Inoltre aiutano anche a capire quali sono i dettagli che si possono considerare come “fondamentali” e quelli che invece non lo sono. In questo modo si imparerà anche ad arrivare prima al punto focale dell’argomento, centrando in pieno una spiegazione ricca di info indispensabili e poi si potranno aggiungere anche tutti i dettagli accessori successivamente.

Si aggiunge a tutto ciò anche il fatto che mappe del genere servono pure per fare confronti, per capire al meglio le differenze tra concetti o per ordinarli nella mente, per creare anche delle associazioni. Oltre a queste info, può essere opportuno anche capire chi è l’ideatore di questo tipo di mappe.

L’ideatore delle mappe mentali: Tony Buzan

Tony Buzan è colui che ha inventato le mappe in questione verso la fine degli anni ’70 ed era uno psicologo. Un giorno iniziò a fare ricerche circa come migliorare le funzionalità del cervello, o meglio su come sfruttare al meglio le sue capacità per ottenere risultati migliori. Oltre a questo, aveva già provato a documentarsi in merito ma non aveva trovato libri o molte info a riguardo.

Egli infatti fu il rimo a condurre ricerche nell’ambito e per questo divenne molto noto in diverse nazioni. Venne a mancare nel 2019 e nell’arco della sua vita ha scritto più di un centinaio di opere sul funzionamento cerebrale e su come sfruttarlo perfettamente.

L’elemento che adottò per raggiungere questo obiettivo è proprio quello delle mind maps, perché capì che collegare i concetti tramite associazioni e rappresentarli graficamente tramite rami, poteva essere molto utile. 

In più lo studioso aveva anche compreso che questo tipo di mappa potesse essere utile per spingere il soggetto a essere più creativo. Lo stesso sottolineò che per realizzare mappe efficaci, si debbano usare immagini capaci di attirare l’attenzione, ma anche tonalità che contrastano tra di loro, nonché parole chiave che aiutano a ricordare i concetti. 

Come si usano e creano le mappe mentali: Esempi

Come accennato, le mappe mentali possono essere usate sia per studiare, ma anche per stimolare la propria creatività. In più è utile sapere anche come si creano, per comprendere al meglio anche il modo con cui utilizzarle. Prima di tutto si deve distinguere tra due modalità di creazione: una è quella che usa i software e l’altra è quella manuale

Per quanto riguarda l’uso dei programmi appositi per la realizzazione di mappe mentali, in realtà questi sono sconsigliati anche perché gli studiosi suggeriscono di adoperare direttamente carta e penna e creare tutto a mano, per aiutare a memorizzare meglio. Se però non si ha molto tempo libero a disposizione, è anche vero che in tal caso un programma può essere utilissimo. 

Nel caso in cui si volessero realizzare queste rappresentazioni grafiche a mano, allora si potrà prima di tutto partire dall’argomento centrale, scriverlo in maiuscolo e al centro del foglio e poi iniziare a creare i vari rami possibilmente seguendo il verso orario e sfruttando diversi colori. In più su ogni ramificazione dovranno esserci diverse parole chiave. In questo modo queste indicheranno il dettaglio che si deve ricordare. In più possono esserci anche diverse immagini o disegni.

Di seguito un esempio comico, ma che consente di capire al meglio come fare una mappa del genere. Si immagini di dover ricordare il concetto di “permuta” e dato che si dovrebbe procedere per associazioni, allora si potrebbe disegnare una muta da sub e accanto il frutto della pera. Questo permetterà non solo di sorridere, ma di stimolare la mente a ricordare

Sarà utile anche disegnare l’argomento centrale. Per esempio se si parla di un personaggio storico, lo si può raffigurare o si può incollare una sua immagine stampata dal web. La parola chiave che invece dovrà essere presente sul primo ramo dovrà essere una che risponda alla seguente domanda: “Quando faccio riferimento a questo personaggio storico a cosa penso?” Sicuramente verranno in mente diversi dettagli e per ognuno si possono realizzare dei rami, tutti i vari colori. 

Tra l’altro ogni ramo poi può essere ulteriormente suddiviso. Procedendo in questo modo si darà forma a una mappa mentale molto utile. 

Studiare con le mappe mentali

Le mappe mentali possono essere particolarmente utili per gli studenti e non solo ai liceali o anche coloro che frequentano la scuola media inferiore, ma anche agli universitari.

Queste infatti consentono di avere proprio una sorta di “grafia dei propri pensieri” e proprio perché le illustrazioni presenti nella mappa, così come le parole chiave, sono elementi suggeriti dalla propria mente, allora sarà più semplice ricordare le nozioni.

Soprattutto in ambito universitario, ma anche per i liceali, gli strumenti in questione possono essere utilissimi per prendere appunti, sempre procedendo con le indicazioni dell’argomento centrale e poi continuando a realizzare rami, inserire parole chiave e poi successivamente disegnare le immagini principali.

Scritto da: Giada Fiordaliso